Stress a 100? Scendiamo a 90 e passa la paura

17.06.2022

Gestire lo stress del quotidiano significa innanzitutto prefiggersi mete raggiungibili. Non pretendere di metterti in pausa totale se stai correndo una maratona. Concediti piccole pause in cui rallentare anche solo di qualche passo e prenditi cura con semplicità e concretezza della qualità delle tue giornate. 

Stress a 100? Scendiamo a 90 e passa la paura

Tu cosa fai per dialogare con lo stress? Esatto, ho detto proprio dialogare. Ma potremmo dire anche interrogare, ascoltare o magari anche osservare da prospettive diverse dal "sono stressata/a, ma non posso farci niente/lo stress della vita moderna/non ho tempo neanche per (aggiungere a scelta: dormire, lavarmi i capelli, andare da ecc.). Uno degli errori più comuni che commettiamo quando ci si accende la lampadina sulla consapevolezza di stare correndo a mille da troppo tempo, tanto da sentire un cambiamento nella qualità della nostra vita (e magari anche nel senso che le diamo) è quello di immaginare un salto da 100 a 0. Dal pilota automatico ai 200 km/h, alla calma piatta di una settimana su una spiaggia caraibica. Senza pc. Senza telefono. Insomma, senza alcuna connessione se non quella al nostro respiro vacanziero-meditativo.

Ebbene, state commettendo probabilmente un grande errore. Perché immaginarti stesa/o su una spiaggia di Fuerte Ventura mentre stai facendo giocoleria tra tre chat whattsap, una telefonata, la casella di posta aperta su tre account diversi mentre il quotidiano ti tira per i pantaloni, questa immagine ti regalerà 10 secondi di pace e almeno una mezz'ora di ansia acuta. Un gran bel viaggio da gustarsi nelle pause davanti al pc, ma nulla che possa davvero aiutarti a concretizzare un cambiamento reale e concreto QUI ED ORA. 

Il consiglio è quindi: scala di una marcia sola. O magari anche meno. Basta poco per fare la differenza e iniziare un cambiamento possibile. Da 100 a zero è un salto vertiginoso nel vuoto, senza che il nostro ritmo psicofisico possa avere il tempo di integrare questo cambiamento. Si spaventa e ha ragione. Chiediamogli di passare da 100 a 90, massimo 80. Un leggero colpetto di freno. In una dose che riusciamo a gestire senza che ci compaia sulla spalla il diavoletto del senso di colpa misto ad ansia/panico/oddio non recupererò mai. Un passettino, ma che dico un passettino, basta solo iniziare a indirizzare la nostra intenzione. 

E voi? Avete rallentate gradualmente?